Orari e le sedi:
Zona Morbegno
sede: il Doposcuola di Eva, Via Forestale, 55 - Morbegno (SO), tel. 339.8854141
orari: dalle 20:30 alle 22:30
date
sessione ottobre/novembre: lezioni:
lun 22-10, mer 24-10, lun 29-10, mer 31-10, lun 5-11
Zona
Sondrio
sede: biblioteca di Albosaggia, Via
Coltra, 44 - Albosaggia (SO), tel. 0342211378
orari: dalle 20:30 alle 22:30
date
sessione ottobre/novembre: mar
23-10, gio 25-10, mar 30-10, mar 6-11, gio 8-11
Attrezzatura necessaria:
computer con installato Photoshop (CS3 o superiori - consigliato
CS5)
Conoscenze di base:
sapere scattare foto (anche brutte) con la propria fotocamera.
saper lanciare photoshop e averlo utilizzato, anche con scarsi
risultati, almeno qualche volta. In caso contrario, questi 4 giorni,
avete il tempo di provarci!
Materiale didattico:
createvi una cartella sul desktop chiamata "corso photoshop".
All'inizio di ogni lezione farò girare una chiavetta usb contenente
i file su cui lavoreremo e li inserirete lì dentro.
Sto valutando di preparare anche delle dispense cartacee dove
riassumere le nozioni teoriche fornite.
Programma e finalità del corso:
Photoshop (giunto attualmente alla versione 13 - CS6) è uno, o
meglio, è il programma più venduto, conosciuto e piratato per
l’elaborazione fotografica.
Elaborare non è sinonimo di fotomontaggio, ma indica anche schiarire
o scure, saturare o desaturare i colori, ritagliare, ingrandire o
rimpiccolire, correggere le dominanti cromatiche, ripulire da
oggetti indesiderati, aggiungere effetti pittorici, ripulire da
rumore, correggere aberrazioni e distorsioni...
Inoltre dobbiamo considerare che colori, saturazione, dominante,
luminosità, contrasto (...) sono parametri relativi al supporto su
cui si visualizza o da cui si acquisisce l'immagine, per cui avere
un'infarinatura teorica del funzionamento dei principali supporti
(schermo, CCD, scanner, stampa in quadricromia e in esacromia) e
degli spazi colore è fondamentale per capire in che modo dovremo
convertire i nostri file per trasportarli da un supporto all'altro
senza vederli stravolti. Del resto a chi non è capitato di
arrabbiarsi per una stampa che non corrisponde a quanto vedeva a
schermo?
Riflettete sul fatto che le macchine non sbagliano mai, se caso
siamo noi che non le sappiamo programmare, in genere perchè non
conosciamo il loro linguaggio.
C'è chi dice che: "
Photoshop è un programma professionale che
consente di intervenire su tutti i parametri che costituiscono un
immagine digitale. L’interfaccia utente del programma è però
abbastanza ermetica e non si lascia scoprire facilmente. Si
rischia di aprire un immagine e di richiuderla dopo alcune ore
presi dalla disperazione senza essere riusciti a farci niente;
neanche un baffo."
Photoshop è la camera oscura moderna. Sapere elaborare i file è
importante quanto sapere scattare la fotografia!
Rispetto ad altri programmi diffusi tra i fotografi come, ad
esempio, Lightroom, Photoshop permette di tarare le foto non solo
per la visione a schermo, ma anche per la stampa in offset. Permette
inoltre maggiore precisione sui settaggi locali, di lavorare sui
livelli, con le maschere, con oggetti vettoriali, di fare selezioni
e aggiustamenti al 100% controllabili. Di contro è molto meno
immediato e, solo per chi non lo conosce, molto più laborioso
(guardate le 2 foto allegate: sistemare le luci dell'originale mi ha
richiesto meno di 30 secondi!). Ma è un po' la differenza tra
suonare una pianolina Bontempi ed un pianoforte a coda!
Detto ciò, si consideri che, per gradi, si riescono ad assimilare
nozioni via via più complesse che consentono di apportare modifiche
sempre più raffinate alle immagini.
Un corso completo di Photoshop richiederebbe almeno un anno a ciclo
continuo, ma dopo 5 lezioni sarete già in possesso dei trucchi base
per regolare luce e colori, ritagliare e correggere - nonchè
automatizzare alcune operazioni, come ridimensionare o aggiungere in
batch la vostra firma sulle immagini per una pubblicazione sul web.
Per fare ciò partiremo da immagini con problemi e vedremo di
analizzarli e varie procedure per correggerli.
Inizieremo, dopo aver correttamente settato photoshop per un
funzionamento ottimale, dalle cose essenziali e da quelle che ci
risulteranno più utili. Una volta presa dimestichezza con il
programma ci potremo dedicare alle cose più difficili. Poi, per
ulteriori approfondimenti, ci potremo accordare per un eventuale
corso futuro di livello superiore.
Un consiglio disinteressato, che vi ribadirò anche nella prima
lezione: gestire un’immagine digitale non è più veloce che stampare
una foto in bianco e nero nel modo tradizionale - "
lavorare al
computer porta via tempo e la precisione non va mai d’accordo con
la sveltezza."
Non lasciamoci illudere dal fatto che con la digitale si possono
scattare quante foto si vogliono a costo zero: per non collezionare immondizia, ma fare i fotografi, dobbiamo operare con
cognizione di causa.
Non si deve premere il bottone di scatto a caso e in continuazione:
vanno fatte poche fotografie e quando le si realizza si deve già
avere la sicurezza del risultato finale. E questo non è quello che
mostra il display della macchina, ma bensì quello che si otterrà
dopo il postprocessing a computer in cui si possono recuperare tutti
i difetti intrinsechi del processo di acquisizione, tra i quali il
principale è la scarsa dinamica del sensore, molto inferiore a
quella dell'occhio umano.
Ordine, pazienza e dedizione: questi sono i segreti del buon
fotografo. L'unione di questi termini definisce il concetto di
disciplina.
Ordine: nel salvare i file, gestire l'archivio, conservare e
pulire gli strumenti di lavoro, nell'installare i programmi,
nell'eseguire le procedure a computer, nel pianificare le cose.
Pazienza: nell'aspettare il momento giusto per scattare una
fotografia, nello scegliere di non acquisire materiale quando non è
opportuno, nell'orgoglio di non aggiungere al proprio archivio
immagini che non hanno valore, nel dedicarsi ad imparare le tecniche
per sfuttare al meglio l'attrezzatura a propria disposizione: è
inutile cambiare la fotocamera quando già non si riescono a
sfruttare le potenzialità di quella che si ha. Inoltre si deve
acquisire capacità di autocritica dei propri lavori che, prima di
essere mostrati agli amici, vanno ben analizzati.
Dedizione: la teoria può essere letta o ascoltata in poco
tempo, ma per farla propria occorre la pratica. E con ciò non
intendo scattare mille foto di prova, anzi, magari sapere tornare
nello stesso posto senza mai premere il pulsante finchè non si hanno
le condizioni sperate, prediligere 10 foto sbagliate che 1000 di cui
una, per puro caso, è venuta bene.
Anche un buon risultato non deve essere un punto di arrivo, ma il
passo intermedio verso qualcosa di ancora meglio.
Photoshop è solo uno strumento che, come il sensore della
fotocamera, sarà utile solo a chi è in grado di sfruttarne le
potenzialità.